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LA FATTORIA DEI VIRUS


Ogni anno le case farmaceutiche, secondo i protocolli di accordo stilati con i vari dicasteri nazionali della salute, immettono sul mercato ingenti dosi di vaccino per combattere l’influenza stagionale. La formula farmaceutica del vaccino cambia di anno in anno proporzionalmente alla leggera mutazione del virus stagionale.

La vaccinazione antinfluenzale è raccomandata per le persone cosiddette a rischio e in Italia, come in molti paesi dell’area occidentale, è gratuita per gli anziani sopra i 65 anni, i soggetti sofferenti di malattie croniche o congenite, le donne al primo stadio di gravidanza, i soggetti lungodegenti, i lavoratori nel campo dell’assistenza sanitaria e delle forze armate.

Più specificamente, le persone invitate a sottoporsi al vaccino antinfluenzale sono gli anziani di età superiore ai 65 anni, tutti i soggetti oltre i sei mesi di età che abbiano contratto malattie polmonari (come l’asma), cardiache, renali, epatiche, il diabete o gravi deficit del sistema immunitario; i soggetti che vivono in un’area a rischio o in una casa di cura o coloro che si prendono cura di malati a rischio di complicanze dell’influenza.

Ma se dovessimo contrarre il Virus A/H1N1, quello della febbre suina per intenderci, come dovremo comportarci?  In Italia, il Ministero del Welfare ha istituito un numero verde per dare tutte le informazioni sui sintomi ed il comportamento da adottare per combattere i sintomi dell’influenza diffusa dal  nuovo virus A/H1N1. Il numero verde è  1500 e  il centralino risponde dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 18.00. Tuttavia, già dal primo giorno di attivazione le moltissime chiamate hanno intasato il call center rendendo difficile, se non impossibile, riuscire a parlare con i medici e gli esperti del Ministero.

Intanto, in ossequio alla regola aurea secondo la quale è meglio prevenire che curare, il miglior metodo per prevenire l’influenza – anche di questo nuovo ceppo virale – resta quello di rafforzare e aiutare il sistema immunitario a svolgere il proprio ruolo di barriera naturale alle aggressioni esterne. È consigliabile seguire una dieta sana, ricca di frutta, ortaggi, verdure – i quali forniscono la giusta scorta di sali minerali, oltre che di vitamina C – eventualmente assumendo anche un integratore multivitaminico. Occorre anche fare regolare esercizio fisico e  riposare in maniera sufficiente, evitando di fumare e bere superalcolici i quali abbassano la qualità delle difese immunitarie. È buona norma anche evitare di stare troppo a lungo in ambienti sovraffollati senza sufficiente ricambio d’aria e di rimanere troppo vicino alle persone che tossiscono o starnutiscono. Infine, è bene consultare un medico se, dopo aver contratto l’influenza e dopo due/tre giorni di riposo e automedicazione, non si ottengono significativi miglioramenti dello stato generale di salute, soprattutto se si accusano difficoltà respiratorie o se con la tosse si espettorano sangue e catarro.

Secondo l’ Adnkronos Salute, l’Italia insieme alla Spagna, ha registrato il numero più alto di casi di nuova influenza. Lo stato d’allerta è confermato anche dagli esperti dell’Agenzia governativa americana per la salute Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), secondo i quali il nuovo virus sarebbe in grado di trasmettersi da uomo a uomo. Proprio tale elemento potrebbe innescare una eventuale pandemia. Ma perché tanto allarme se questo virus ha un tasso di mortalità di dieci volte inferiore rispetto al virus stagionale degli anni precedenti e considerato che la mortalità è finora da riferirsi solo ai casi di soggetti già gravemente compromessi? L’allarme è mantenuto alto anche dall’atteggiamento dei media, televisione e giornali, i quali continuano a parlare di pandemia in termini sensazionalistici, contribuendo a incrementare la confusione e la disinformazione.

Intanto c’è da dire che il farmaco per la vaccinazione è stato sviluppato da una casa farmaceutica svizzera che ha concluso con il governo italiano un contratto sulla base del quale, qualora  intervengano effetti collaterali in seguito all’inoculazione del siero, non ne risponde la casa farmaceutica ovvero i produttori del vaccino non pagherebbero le conseguenze in sede di un eventuale processo ma a pagare sarebbero gli stessi governi che hanno richiesto il vaccino. E questo risulta già piuttosto sospetto. In secondo luogo le dosi vaccinali contengono sostanze di sintesi a dir poco dubbie, come lo squalene, ritenuto dagli ambienti medici corresponsabile della famigerata Sindrome del Golfo della quale ancora oggi soffrono molti veterani dell’esercito americano di ritorno dalla prima guerra del golfo negli anni Novanta. È stata accertata nel siero anche la presenza di sostanze conservanti altamente tossiche come il mercurio (anche se l’autorità medica parla di dosaggi molto bassi). Fatto sta che  proprio a causa della presenza di tali sostanze tossiche, pure se in misura ridotta, la lista degli effetti collaterali e delle controindicazioni è piuttosto lunga e desta grave preoccupazione nell’opinione pubblica (si va dalle malattie polmonari all’autismo). A questo proposito, del resto, anche la classe medica è gravemente spaccata al proprio interno e una buona parte di medici e operatori sanitari rifiuta di sottoporsi alla propria dose di siero, avendo pubblicamente affermato che la vaccinazione è inutile e in molti casi gli effetti collaterali possono risultare più gravi degli effetti della paventata pandemia. Una cosa è certa: la sperimentazione del vaccino anti A/N1H1 è stata perlomeno disinvolta, considerando i tempi ristrettissimi di applicazione sull’uomo dei protocolli e i riscontri di laboratorio veramente esigui.

Negli ultimi giorni, ad avvalorare le varie ipotesi “complottiste” subito sorte sul web sono intervenuti alcuni fatti nuovi veramente inquietanti, come la scelta dei vertici del governo tedesco (cancelliera Merkel compresa) di vaccinarsi con un farmaco diverso da quello consigliato o imposto a tutto il resto della popolazione. L’episodio è reso se possibile ancora più sospetto dalla risposta fornita dal portavoce del governo a qualche giornalista più irriducibile: il governo tedesco avrebbe prenotato questo farmaco alcuni mesi prima della diffusione della pandemia. Questa risposta perlomeno improvvida lascerebbe pensare che i governanti tedeschi sapessero dell’epidemia di influenza suina prima ancora che il contagio si diffondesse e dunque lascerebbe spazio all’ipotesi complottista della diffusione intenzionale di nuovi ceppi virali da parte di non bene identificati “untori” a livello planetario, con vari scopi “orrorifici”: dal controllo del sistema immunitario umano a fini commerciali, allo smaltimento di milioni di dosi di Tamiflu già prodotte negli anni scorsi, fino all’illecito arricchimento delle case farmaceutiche attraverso la leva primordiale della paura del contagio e con la complicità e connivenza dei vari governi occidentali.

L’ultimo evento importante nella catena di sospetti e contraddizioni della vicenda della “vaccinazione antisuina” è rappresentato dalla recente azione intrapresa da una coraggiosa giornalista austriaca, Jane Burgermeister, la quale ha ufficialmente presentato all’FBI una denuncia contro l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), le Nazioni Unite (ONU) e diversi personaggi importanti del “mondo della salute”, accusandoli di propagazione volontaria dell’influenza A/N1H1, con lo scopo dell’arricchimento criminale e del depopolamento della popolazione mondiale.

In attesa degli sviluppi di questa vicenda che va assumendo caratteri sempre più apocalittici e in alternativa alla massiccia campagna di disinformazione condotta dai media tradizionali, al cittadino resta un solo paracadute: l’informazione alternativa (in molti casi vera e propria controinformazione) offerta dal web e da tutte le reti e i social network che operano sul web e non sono in alcun modo coinvolti nei “mostruosi” interessi economici dei governi e delle case farmaceutiche.

Mari Correa (Articolo pubblicato su La valigia del tiflologo, IV numero, Anno 2009)

La «Gripe porcina» A/H1N1 del 2009

desde 17 de abril a 15 de septiembre 2009

137 muertos en Europa

3.559 muertos en todo el mundo

La periodista Jane Burgermeister presentó cargos penales contra la Organización Mundial de la Salud (OMS) y contra la Organización de las Naciones Unidas (ONU), por la intención de cometer asesinatos en masa, alegando que la “gripe porcina” A/H1N1 es un engaño para vender vacunas y cometer genocidio…
Continua su http://amerikuajedis.wordpress.com/2009/07/14/demanda-contra-oms-y-onu-por-gripe-ah1n1/

El doctor James S. Robertson, bioingeniero líder en la producción de vacunas en Inglaterra y asesor de la Agencia Europea del Medicamento (corporación seudo científica que sirve a la Unión Europea, cuyas siglas en inglés son EMEA) y del Centro para la Detección de Enfermedades norteamericano (CDC) puede que tengan algunas respuestas. Robertson ayudó a la empresa Novavax a modificar genéticamente los virus de la gripe española (H1N1), la gripe aviar H5N1 y la gripe porcina para crear otro prácticamente idéntico al que se extendió por Estados Unidos y Méjico bajo el nombre de Gripe A. Esta afirmación del doctor Leonard Horowitz, respetado experto en salud pública, viene avalada por un arsenal de datos, que se centran en Robertson y la empresa Novavax. Por ejemplo, el doctor Robertson tiene patentadas las técnicas genéticas para crear los virus H1N1 y H5N1 y desarrollar las correspondientes vacunas para la empresa Novavax, habiendo renunciando a los royalties, únicamente hasta que la vacuna esté en el mercado. Esos derechos valdrán cientos de millones cuando la vacuna sea comercializada, ya que los gobiernos se verán obligados a comprarla gracias a la “infodemia”, la epidemia de miedo desarrollada por los medios de comunicación mundiales… LEER MAS EN «ASI’ NACIO LA GRIPE A» http://amerikuajedis.wordpress.com/2009/07/03/asi-nacio-la-gripe-a/

… Many people believe that vaccinations are safe and ‘mandatory’ for school and/or workplace attendance. They are clearly deceived in most cases. Vaccines are not ‘mandatory’ in most American states that allow for personal, religious, and/or medical exemptions. Furthermore, the practice of vaccination is far from safe. In fact, if you were to seriously consider the suppressed facts you would likely conclude that the alleged benefits of vaccination do not outweigh the severe and extensive risks.

For parents who elect to forego these risks, in celebration to God and His blessings, among which are health and natural immunity, the following pages include Bible verses that should be copied and then attached to your vaccination waiver or declination form(s)…
Continue on http://www.tetrahedron.org/articles/vaccine_awareness/Vaccination_UnGodly_Practice.html

… A propósito de la publicación del importantísimo video de Teresa Forcades acerca de la Gripe A, efectuado por Alicia Ninou y Judith Abadias de Time for truth, quienes preparan un documental más extenso sobre el tema, nos hemos preguntado quién es este extraordinario personaje: Médica, monja benedictina y teóloga (en estricto orden alfabético)… Ha escrito tres libros: Els crims de les grans companyies farmacèutiques (Los crímenes de las grandes compañías farmacéuticas); La Trinitat, avui; y La teología feminista en la história…Ésta religiosa es una activista contra las grandes multinacionales farmacéuticas, pero no se vayan a creer que es porque fabrican píldoras abortivas o anticonceptivos, eso no le preocupa en lo más mínimo, se trata de una cuestión economicista ya que ella cree que se enriquecen desmesuradamente a costa de los ingenuos consumidores, poniendo incluso en juego su salud. …

Teresa Forcades, monja benedictina y doctora en Salud Pública, hace una reflexión sobre la historia de la GRIPE A, aportando datos científicos, y enumerando las irregularidades relacionadas con el tema. Explica las consecuencias de la declaración de PANDEMIA, las implicaciones políticas que de ello se derivan y hace una propuesta para mantener la calma, así como un llamamiento urgente para activar los mecanismos legales y de participación ciudadana en relación a este tema, recordando la reacción masiva del pueblo español ante el engaño del 11-M.

Especial atención debemos poner, no solo en la recomendación muy bien sustentada de la doctora y monja de NO vacunarse, sino también en el hecho objetivamente destacado por ella de que las farmacéuticas exigen para producir grandes cantidades de la vacuna en corto tiempo dos importantes asuntos: el uso masivo de coadyuvantes para “rendir” su producto y la inmunidad solicitada a las autoridades, ya aprobada, para no responsabilizarse por cualquier efecto de dicha vacuna, secundario o no.

LEER MAS EN http://amerikuajedis.wordpress.com/2009/10/24/teresa-forcades/