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Consapevolezza ed energia

CONSAPEVOLEZZA ED ENERGIA

L’energia riguarda la conoscenza che è rappresentata dalla kundalini, o serpente. Questo perché un’onda di energia assomiglia ad un serpente. L’energia non inizia e non finisce a caso. Inizia con un pensiero e finisce con un pensiero. Due livelli di consapevolezza contengono energia. L’energia si muove ad onde. Il livello di consapevolezza che viene espresso dall’esperienza ci dice che tipo di energia dobbiamo aspettarci. Se abbiamo un’intelligenza molto avanzata, ciò che è chiamato un alto livello di consapevolezza, allora grazie ad esso cominciamo a sentire esplosioni di energia potente.

Gli esseri che sono capaci di manifestare i loro pensieri, sanno irradiare questo tipo di energia. Gli esseri che invece sono lenti e pigri, che vivono unicamente sulla linea del tempo del primo livello, hanno un’energia ad onde lunghe, che inizia e finisce con pensieri e conclusioni.

Che cosa significa onda di energia? Che cosa vuol dire avere percepito in una persona una splendida energia, o in un’altra persona un’energia dannosa?

Significa che in sé l’energia è vergine, ma che nello stesso tempo è portatrice di pensiero: è pensiero in movimento. Se quindi una persona ha un’energia dannosa lo si avverte perché è la sua consapevolezza che fluendo attraverso il suo cervello emana quella forma di mente. E quella mente domina quel campo di energia, e noi la captiamo nel nostro cervelletto (mente subconscia) che è quella parte del cervello che decifra l’energia trasformandola in campi di pensiero.

L’energia non è né buona né cattiva, né positiva né negativa: Alla luce dell’eternità non c’è nulla che sia buono o cattivo, c’è soltanto qualcosa che in noi, che siamo riflesso di Dio, viene riconosciuta come eco della divinità, a livello della nostra personale conoscenza.

Guardate lo spazio intorno a voi: valutate lo spazio, sentite l’energia? È viva o morta? Che cos’è ciò che non vedete? Questo spazio è l’occulto, è l’invisibile, è un campo di energia che gira intorno a voi ed in questo campo esistono energie e potenziali. L’atmosfera nel tempo lineare, i campi che costituiscono gli elementi della terra, del sistema solare e della nostra galassia sono fatti dello stesso campo energetico in stadi diversi di evoluzione. E’ lo stesso campo energetico in stadi diversi.

Che cosa è divino in noi? Consapevolezza ed Energia che sono congelate attraverso i meccanismi del cervello umano. Se siamo circondati di consapevolezza ed energia, che sono portatori di potenziali, cosa influenza allora i campi? Il pensiero. E’ ciò che si chiama l’osservatore. E dov’è l’osservatore? E’ nella nostra testa. Ogni volta che noi creiamo un pensiero, influenziamo il campo intorno a noi. Come?

Tutta la materia è composta di particelle subatomiche. Abbiamo il nostro nucleo atomico, con elettroni e positroni che gli orbitano intorno, che creano tutta la nostra materia, la nostra realtà, compongono i vari elementi. Perché noi gli permettiamo di farlo, ritenendolo ovvio. Noi siamo così sicuri della realtà che ci circonda, che la creiamo e ricreiamo attimo dopo attimo. Tutto dipende quindi dall’osservatore. Il campo di energia non si vede perché è in movimento; nel momento in cui smettete di guardare, vedete delle piccole luci, che non sono altro che l’onda di energia che collassa e diventa particella con una luce orbitale che è chiamata elettrone. Nel momento in cui smettiamo di focalizzarci sul campo visibile, le luci scompaiono. Allora tutto ciò che vediamo, è ciò che vediamo intorno a noi. Finchè ignoriamo il campo invisibile, esso rimane inerte, non lo attiviamo. Nel momento in cui ci focalizziamo su ciò che non si vede, che è occulto, lo sveliamo.

Consapevolezza ed energia creano la natura della realtà. Ogni oggetto solido è reso solido dal creatore di quell’oggetto. E il creatore di quell’oggetto concorda con il fatto che è solido, e quindi rimane solido. Che cosa accadrebbe se un mattino, svegliandoci non fossimo più nella nostra stanza da letto, ma proiettati in un altro universo? Dipende. Se svegliandoci pensassimo:»cosa è successo alla mia stanza?» cercandola la ricreeremmo immediatamente. Se invece svegliandoci, fossimo certi di essere veramente in un altro universo, quella sarebbe la nostra nuova realtà.

Qualsiasi cosa pensiamo, influenza l’energia: o libera l’energia dal suo passato, o la collassa nel suo futuro. Quando ci focalizziamo su di essa, diventa massa, quando la dimentichiamo se la gode e ritorna al suo movimento ondulatorio.

Sul nostro piano di energia abbiamo l’atmosfera di tutti questi potenziali, ma focalizzando la nostra energia e la nostra consapevolezza sui bisogni del nostro corpo, non ci spostiamo in altri piani. Il nostro corpo è geneticamente prestabilito per essere quello che è. Ha il suo pilota automatico e noi che nasciamo in questo corpo, gli permettiamo di essere quello che è. Sino a quando lasciamo che sia il pilota automatico a guidare il nostro corpo, tutto nella nostra vita è prestabilito. Nulla di nuovo entra o esce da essa. Giorno dopo giorno permettiamo che sia il nostro corpo a creare la realtà, ma il nostro corpo sa solo sopravvivere: ha bisogno di mangiare, di dormire e di evacuare. E dopo che si è liberato delle sue scorie, ben riposato e pasciuto, nella pausa tra un desiderio e l’altro, è ringiovanito.

La maggior parte delle persone non va mai oltre il livello della sopravvivenza, non si inoltra mai nello spazio libero della creatività, e così la magia, come è chiamata, non lo sfiora mai. Se il corpo o il cervello operano in base alla vita del giorno dopo giorno, che cosa porterà il domani?La maggior parte delle persone non va mai oltre il livello della sopravvivenza, non si inoltra mai nello spazio libero della creatività, e così la magia,A La maggior parte delle persone non va mai oltre il livello della sopravvivenza, non si inoltra mai nello spazio libero della creatività, e così la magia, la vita per nutrire e difendere il nostro corpo.

Estratto da  Sublimen.com

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TREDICI è il numero dei mesi lunari che adoperavano le antiche culture matriarcali prima che venisse adottato il calendario solare. Tredici è visto come il numero dell’iniziato poiché è 12+1: è l’iniziato che ha percorso e compreso i 12 archetipi, ed ha scoperto il proprio Centro.

L’ottava vibrazionale

Il numero 7 si ritrova  in ogni Tradizione ed è dotato di mistero, sacralità,  pienezza e potere di perfezione. Il sette rappresenta il Tutto ed è il numero per eccellenza della creazione.
In esoterismo  è considerato un numero perfetto, rappresenta i poteri occulti (La Luna sepolta) ed è simbolo dell’equilibrio rappresentato nei due triangoli incrociati opposti (sigillo di Salomone) .. rappresenta l’acqua celeste e il fuoco infernale convertito e messo a servizio della Grande Opera. Nell’ebraismo il candelabro a sette luci è simbolo di fede eternamente accesa. Nel corano il mondo è rappresentato sorretto da sette colonne che posano sulle spalle di un gigante. Nel libro sacro dell’induismo sette erano gli Illuminati di Veda nell’India. Nella Cabala la somma del 7  dà il numero 28 che sommato a sua volta forma il 10, cioè 1 e 0 che rappresentano nei Tarocchi il bastone e la coppa, simbolicamente il pieno e il vuoto, il Tutto e il Nulla, il femminile ed il maschile, la luce e il buio, Adamo ed Eva, il caos primordiale e l’oroborus ecc.
Il sette è rappresentato anche nei Sacramenti, nei sette Spiriti di Luce e i sette pianeti collegati… Sette sono le lettere doppie dell’alfabeto ebraico e sette i sigilli del libro dell’apocalisse, con le corrispondenti sette virtù da opporre ai sette vizi capitali.
Sette sono i chakra nella rappresentazione orientale dei vortici di energia all’interno dell’uomo, sette i colori dell’arcobaleno, le sette meraviglie, i sette nani di Biancaneve, la danza dei sette veli di Salomè, sette anche le note musicali..

Detto questo vorrei arrivare alla legge del sette o comunemente chiamata legge dell’ottava (Gurdjieff).. l’ottava è da considerarsi un’unità di misura vibrazionale dell’universo.
Questa legge si comprende meglio se riferita alle note musicali.. come sappiamo esistono sette note che si sviluppano su quello che viene definita un’ottava: DO, RE, MI, FA , SOL, LA, SI DO.. il secondo Do rappresenta la stessa nota del primo DO ma si trova collocato in un’ottava superiore, cioè ad una frequenza vibrazionale superiore.

L’ottava si moltimplica, va avanti in maniera armonica ma  discontinua,  cioè attraversa dei «cali energetici» ,  rallentamenti osservabili tra il MI e il FA e tra il SI e il DO (semitoni mancanti) .. naturali interruzioni dell’espressione dell’energia, ostacoli naturali che incontriamo in ogni attività o movimento dell’energia stessa.. a tal proposito, per fare un esempio concreto,  si dice che la crisi matrimoniale avvenga verso il settimo anno (tra il Si e il DO) ed il calo del desiderio sessuale al secondo anno della relazione (tra il MI e il FA).

Ogni nostra attività segue questa regola del sette cioè è soggetta a due punti di interruzione, frattura.. poco dopo l’inizio e poco prima della fine di quel dato segmento vibrazionale da un DO all’altro.. Ad ogni rallentamento segue una deviazione energetica.. per cui se non ci accorgiamo di questo rallentamento e non interveniamo in alcun modo, anzichè spostarci da un’ottava vibrazionale all’altra raggiungendo un determinato obiettivo, ecco che accumuleremo una serie di deviazioni dal nostro intento che faranno girare l’energia su se stessa fino a ritrovarci nella direzione opposta della nostra partenza o intento.
Restare Svegli, in Presenza in ogni occasione della nostra vita significa saper cogliere i due punti del calo di energia e saper proseguire provocando uno «shock addizionale» alla nostra «opera» o intento, un qualcosa che ci sposti all’istante alla «nota» successiva ristabilendo l’armonia.
L’aiuto esterno può essere dato da qualsiasi cosa, va solo riconosciuto o saputo cercare.. dall’ascolto di un pezzo musicale, alla lettura di un nuovo libro, alconsiglio di un amico, all’incontro «giusto al momento giusto».. fino alla malattia che ci ricorda di spostarci sù di un tono dal nostro down (rallentamento energetico) facendoci  anche capire che i cali energetici sono naturali ed inevitabili ma che servono  per immettere nuova energia per proseguire, spostare o anche per interrompere definitivamente un’attività o azione ma in modo consapevole ed armonico..  come armonia  musicale.

Anche la terra in questo periodo storico dicono stia per passare ad un’ottava superiore.. ad un nuovo balzo quantico..

tratto da IL GUARITORE INTERIORE

Cap.2 -ERMETE TRIMEGISTO A SUO FIGLIO TAT: DISCORSO SEGRETO SULLA MONTAGNA DELLA RINASCITA E DELL’ORDINE DEL SILENZIO

Nei discorsi generali, padre, tu hai parlato per enigma sulla divinità e non hai rivelato il senso delle tue parole quando hai detto che nulla poteva esser salvo senza rinascere. Io mi rivolsi a te supplicandoti di spiegarmi le parole che tu mi avevi dette nel passaggio della montagna, desiderando apprendere la parola della rinascita che mi è più sconosciuta del resto, e tu mi dicesti che me l’avresti fatta conoscere quando io sarei stato straniero al mondo ; io mi preparaidunque a rendere il mio pensiero straniero all’illusione del mondo. Conducimi ora, secondo la tuapromessa, all’iniziazione ultima della rinascita, sia a voce, sia per un cammino nascosto. Io non so, o Ttimegisto, di quale materia, di quale matrice, di quale semenza l’uomo sia nato.

Erm.: O figlio mio, la saggezza ideale è nel silenzio e il vero bene è la semenza.

Tat : E chi la semina? Perché io ho bisogno di conoscere tutto.

Erm.: La volontà di Dio, figlio.

Tat : E donde viene il generato, padre mio? Essendo privato dell’essenza intelligibile che è in me,

altro sarà il dio generato, il figlio di Dio.

Erm.: Il tutto nel tutto, composto di tutte le forze.

Tat : E’ un enigma, padre mio, e tu non mi parli come un padre parla al suo figlio.

Erm.: Questo genere di verità non si impara, figlio mio, ci si ricorda quando Iddio lo vuole.

Tat : Tu mi dici cose impossibili e violente, padre, ma io voglio giustamente obiettarti: Sono uno straniero, il figlio di un’altra razza? Non ripudiarmi, padre, ché io sono il tuo vero figlio ; spiegami il modo della rinascita .

Erm.: Che ti dirò , figlio mio? Non ho nulla da dirti fuorché questo : una visione ineffabile si è prodotta in me. Per la misericordia di Dio , io sono immortale, non sono più lo stesso, sono nato

in intelligenza . Ciò non si apprende da questo elemento modellato , per mezzo del quale è dato vedere, per ciò io non mi curo più della mia primitiva forma composta , né m’importa che io sia colorato , tangibile e misurabile. Io sono straniero a tutto ciò . Tu mi vedi con i tuoi occhi e pensi a un corpo e a una forma visibile, ma non con codesti occhi mi si vede ora, o figlio .

Tat : Tu mi fai diventar pazzo , mi fai perdere la ragione, padre mio . Io non vedo più me stesso , ora.

Erm.: Possa tu, figlio mio , uscire da te stesso senza dormire, come si è, dormendo , trasportati nel sogno .

Tat : Dimmi ancora questo : chi è il generatore della rinascita?

Erm.: Il Figlio di Dio , l’Uomo uno per volontà di Dio .

Tat : Ora, padre mio , tu mi hai reso muto ; non so che pensare, poiché ti vedo sempre della stessa grandezza e con la stessa figura.

Erm.: Tu t’inganni anche in questo , poiché le cose mortali cambiano aspetto tutti i giorni: il tempo le accresce o le diminuisce: esse non sono che menzogne.

Tat : E che cosa è vero , o Trimegisto?

Erm.: Ciò che non è turbato , figlio , ciò che non ha né colore né forma: l’immutabile, il nudo , il luminoso , ciò che si comprende da sé, l’inalterabile, il bene, l’incorporeo .

Tat : In verità io perdo il giudizio , padre mio . Mi sembrava che mi avessi fatto divenir saggio, questo pensiero distrugge le mie sensazioni.

Erm.: Così è, filgio mio . La parte leggera si solleva come il fuoco , la parte pesante discende come la terra, e l’umido cola come l’acqua e il soffio spira come l’aria. Ma come potrai cogliere con i sensi ciò che non è né solido né liquido né duro né molle, ciò che si concepisce solo inpotenza e in energia? Per comprendere la nascita in Dio , ti bisogna la sola intelligenza.

Tat : Ne sono dunque incapace, o padre?

Erm.: Non disperare, figlio mio ; il tuo desiderio si compirà, il tuo volere avrà il suo effetto ; addormenta le sensazioni corporee, e tu nascerai in Dio , purificato dalle cieche vendette della materia.

Tat : Io ho dunque delle vendette in me?

Erm.: E non in piccolo numero , figlio mio ; esse sono terribili e numerose.

Tat : Ed io non le conosco?

Erm.: La prima è l’ignoranza, la seconda la tristezza, la terza l’intemperanza, la quarta la concupiscenza, la quinta l’ingiustizia, la sesta l’avarizia, la settima l’errore, l’ottava l’invidia, la nona la malizia, la decima la collera, l’undicesima la temerità, la dodicesima la malvagità. Sono dodici e ne hanno sotto di sé un gran numero ancora. Mediante la prigione dei sensi, esse sottomettono l’uomo interiore alla passione dei sensi. Essi s’allontanano a poco a poco da colui che Dio ha preso a pietà, ed ecco in che cosa consistono il modo e la ragione della rinascita. Ed ora, figlio mio , silenzio , e lode a Dio : la sua misericordia non ci abbandonerà. Rallègrati ora, figlio mio , purificato dalla potenza di Dio nell’articolazione della parola.

La Gnosi è entrata in noi, e subito l’ignoranza è fuggita. La conoscenza della gioia ci giunge e, davanti a essa, figlio mio , la tristezza fuggirà verso quelli che possono ancora provarla. La potenza che io invoco , dopo la gioia, è la temperanza; o bella virtù! Sforziamoci di riceverla, figlio ; il suo arrivo scaccia l’intemperanza. In quarto luogo invoco la continenza, la forza opposta alla concupiscenza. Questo grado, figlio mio , è il seggio della giustizia: vedi come essa ha cacciato ,senza lotta, l’ingiustizia. Noi siamo fatti giusti, figlio mio ; l’ingiustizia è fuggita. Evoco la sesta potenza: la comunità che viene in noi per lottare contro l’avarizia. Quando questa è andata via, invoco la verità; l’errore fugge e la raltà appare.

Vedi, figlio , la pienezza dei beni che segue l’apparizione della verità, poiché l’invidia s’allontana da noi, e, per mezzo della verità, il bene ci giunge con la vita e con la luce, e non resta più in noi alcuna vendetta delle tenebre, ma, vinte dall’impeto , si ritirano .

Tu conosci, figlio mio , la via della rigenerazione. Quando la decade è completa, la nascita ideale è compiuta, la dodicesima vendetta è cacciata, e noi nasciamo alla contemplazione.

Colui che ottiene dalla misericordia divina la nascita in Dio , è liberato dalle sensazioni corporee, riconosce gli elementi divini che lo compongono e gode d’una perfetta felicità.

Tat : Fortificato da Dio , o padre, io contemplo non con gli occhi, ma con l’energia intellettuale

delle potenze. Io sono nel cielo , sulla terra, nell’acqua, nell’aria; io sono negli animali, nelle

piante, nell’utero , prima dell’utero , dopo l’utero , dovunque. Ma dimmi ancora questo : come le vendette delle tenebre che sono il numero di dodici, sono cacciate dalle dieci potenze? Quale ne è il modo , o Trimegisto?

Erm.: Questa tenda che abbiamo attraversato , figlio mio , è formata dal cerchio zodiacale che si compone di dodici segni, di una sola natura e d’ogni sorta di forme. Esistono là delle coppie destinate a perdere l’uomo e che si confondono nella loro azione. La temerità è inseparabile dalla collera: esse non possono esser distinte. E’ dunque naturale e conforme alla giusta ragione chespariscano insieme, cacciate dalle dieci potenze, cioè dalla » decade » , poiché questa, o figlio , è la generatrice dell’anima. La vita e la luce sono unite là dove nasce l’unità dello spircontiene dunque, razionalmente, la decade, e la decade contiene l’unità.

Tat : Padre, io vedo l’universo in me stesso , nell’Intelligenza.

Erm.: Ecco la rinascita, figlio mio ; distogliere il pensiero dal corpo delle tre dimensioni, secondo questo discorso sulla rinascita che io ho commentato , affinché noi non sembriamo nemici dell’universo alla folla, cui Dio non vuol rivelare queste cose.

Tat : Dimmi, padre, questo corpo composto di potenze si decompone?

Erm.: Parla bene, figlio mio , non dire delle cose impossibili: sarebbe un errore e una empietà dell’occhio della tua intelligenza. Il corpo sensibile della natura è lontano dalla generazione essenziale. L’uno è decomponibile, l’altro no ; l’uno è mortale l’altro immortale. Non sai che sei diventato Dio e figlio dell’Uno come me?

Tat : Io vorrei, o padre, la benedizione dell’inno che tu hai promesso di farmi sentire quando io fossi giunto all’ » ogdoade » delle potenze.

Erm.: Secondo l’ » ogdoade » rivelata da Pimandro , tu ti affretti con ragione, figlio , di uscire dalla tua tenda ( dal tuo corpo ) perché sei purificato . Pimandro , l’Intelligenza sovrana, non mi ha trasmesso nulla di più di quel che è scritto , sapendo che io potevo , da me, comprendere e intendere tutto quello che volessi, e veder tutte le cose; e mi ha prescritto di fare ciò che è bello .

Ecco perché tutte le potenze che sono in me, lo cantano .

Tat : Io voglio , padre, intendere e comprendere.

Erm.: Ripòsati, figlio , e intendi la benedizione perfetta, l’inno di rigenerazione che io non ho voluto rivelare tanto facilmente se non a te, in fine di tutto . Poiché esso non s’insegna, ma si nasconde nel silenzio . Così, figlio mio , mettiti in luogo scoperto e, guardando verso il vento di Sud, prostèrnati al cadere del sole, e al suo levare prostèrnati dalla parte del vento di Est. Ascolta dunque, figlio mio :  ….continua

La galleria inaugurata, in collaborazione con la rivista internazionale di segni contemporanei AltroVerso

La galleria inaugurata, in collaborazione con la rivista internazionale di segni contemporanei AltroVerso,  il 12 gennaio 2009 è una testimonianza contro la guerra che sta insanguinando la Palestina.

Mari Correa New York, NY Brent Adriance CofC,  Khuloud Elzwai Libya,  Dascha Friedlova Denver, CO  Wisam Hadid Sweden  Mary Trainor-Brigham Los Angeles, CA Grace Ng  Chris Lattanzio Dallas / Fort Worth, TX  Mirit Ben Nun Israel  Restrepo Sánchez Juan Claudio  Annette Labedzki Vancouver, BC  Pillino Donati Italy  Turgut Salgar  Emine Ertaş Turkey Caroline Alarcón Loor West Palm Beach, FL  Danny Perrett London Calvin Harasemchuk Winnipeg, MB  Chor Boogie Massimo Zaina  Frank Mothe Denmark  Ezequiel Garcia Crespo Argentina Maria Jankovics Montreal, QC  Vivian Alkhaldi Saudi Arabia  Neil Hague Yako de Arburn United Arab Emirates Fabio Bezzi Wilo Ayala Ecuador Agapito Di Pilla Italy  Savana Hamadani Sweden Miriam Abreu Suffolk County, NY  Martha Johanna Rico Ortiz  Janne Bergström Sweden Michael Hap Hapner Northern Indiana, IN Adrián Caldera Universidad Autónoma de Ciudad Juárez  Dexie Mar UDO VE  Yin Lum Singapore  AltroVerso Segni Contemporanei Italy  Mara Ahmed Rochester, NY  Susan Carman Australia Make Admin Aysel Kul Turkey Rita Lenaers Belgium  Norman Deesing Los Angeles, CA Stefania Bosco  He Art  IArt Galería de Arte Colombia Adrian Riccio Argentina Elena Tribia  Erika Larskaya Ciclope Multimedia Lab  Gianni Di Paola Italy  René Roalf Jensen Denmark Silvia Di Stasi  Lola Boffelli MaSalvatore Lamanna  Bill Dobb  Lauri Erik Lahtinen  Billykeyne Art France  Luca Cesp Falace  Carlo Santella  Hijo Ra Leiva Cabrera EAP PR  Conchita Virgilio Venezuela  Franz Miceli  Ivar S. Benavides Portland, OR Chor Boogie Giovanni Ricciardi London  Art Zaninon  Antonello Ceni Yto Aranda  Ana Zeitoun Portugal Ensamble Arte Cultura Colombia Colombia  Mustafa Mickovic  Nicolas Fleurot France  Federico Naguil Uruguay  Esther Gomez  Carlos Barberena Chicago, IL Carlos Orlando Villavicencio  Smar Talik  Scott Zeigler York, PA  Anar Eyni Felipe Vilches Rubio Geozan Multimedia  Selezione Arte E Pittori Italy  Juan Trujillo  Francesco Malcangio Italy Pauline Selston  Annelies Jaminon  Elio Miniello  Jean-Michel Basquiat Tribute Page New York, NY  Giandomenico Sale Italy Loonar Arts Los Angeles, CA  Roberto G Ferrante Stephen John Paine Australia  Angela Rafei Fondazione Due Mondi  Kosta Klifov Macedonia  Alejandro Pinzon Naif Art Colombia Gianluca Puglia Italy  Roberto Ronca  Kaan A. Yücekaya Gianfranco Matarazzo Nicolas FleurotFranceLeonardo Aguirre Uruguay Matteo Galvano Gianluca Diana Loretta Longarini Biblioteca Leverano Italy Ferdinando Leoni Suhaib Hisham S.Jibree Egypt Kaan A. Yücekaya Massimiliano Messieri Italy Maria Rosa Scalco Lineadarte-Officina Creativa………….

Il numero 3 della rivista AltroVerso

Thoth, l’Atlantideo

– Io sono Thoth, Colui Che riempie Tutto, Io sono Thoth Che tocca tutto dalle Profondità… Io sono la Base sulla Quale si distende l’Esistenza universale. Tutto “il manifestato” si trova nel Mio Petto.

Io sono Thoth, Che costruì il Proprio Tempio, fatto di Me Stesso e sono Thoth Che lo riempì.

Io sono Thoth Che è sopra e Thoth Che è sotto! Io sono Thoth Che conosce l’Essenza delle cose. Io sono Thoth Che è tutto l’Oceano!

Come la gente comincia a cercarMi? Essi distendono le braccia verso il cielo e Mi invitano, come la Luce, in se. In questo modo una volta Io cominciai un lavoro con voi. Ricordate “il risveglio”, “la danza spontanea”… Comprendete che ero Io a darvi questo personalmente! Già in quei tempi Mi ero interessato di te, Vladimir!

Così, pian piano germogliavano i semi sul quel terreno favorevole che Io creai per voi. E anche intorno crescevano i rampolli. Purtroppo, dopo, qualcuno di loro appassì.

Ma adesso si è creato un complesso d’anime pronte e mature, di cui ho cominciato a fare Nuovi Atlantidei! Potrete chiamarvi così!

La permanenza nel silenzio è diventata il patrimonio di ognuno dei presenti qui. Voglio che voi vediate che senza di questo non si può andare sul Sentiero spirituale con “ passi da gigante” come avete fatto voi.

Vi benedico per l’ulteriore Servizio a tutti Noi: Incarnati e Disincarnati! Accettate il Nostro Amore!

– Dicci: anche Tu ce l’hai un corpo immortale come Adler?

– Si. Ma questo corpo non è destinato ad un’incarnazione in questo continente. Io periodicamente lo ripristino fra gli indiani dell’America del Nord.

– Il tuo corpo ha l’immagine di un indiano?

– L’immagine del corpo non ha significato, ma la struttura molecolare si ricostruisce così com’era.

Spesso visitai quella regione; formai il corpo per un breve periodo: una settimana, dieci giorni, due giorni. Faccio loro visita per raccontare qualche cosa.

– Tu parli d’indiani che vivono isolati, non nelle città?

– Si, proprio in riservatezza.

– Perché Tu sei innamorato proprio di questo popolo?

– Io non intendevo questo. Nessuno di Noi è legato a qualche popolo in particolare. Ciò è dettato dalla necessità, sullo sfondo dell’Amore per tutti.

– Lì ci sono le anime mature (pronte per ricevere le conoscenze supreme)?

Thoth ci mostra il tipico modo di vivere degli indiani, fra la natura: loro vivono sulla riva del lago, la sera cantano gli inni delle tribù che è caratteristico per questo territorio.

Questa gente è costantemente impegnata nella ricerca della libertà personale. Tale tradizione è stata conservata per secoli: la ricerca della libertà personale per sé, per la propria tribù e per tutta la gente della Terra! Ma come si fa a far capire tutto questo all’altra gente?

Thoth ci dimostra una visione: sta vivendo una tribù di circa ottocento persone, qualcuno insieme al Capo sta a sedere intorno al fuoco.

– Sono a sedere, come voi adesso, e Mi stanno ascoltando.

Sono sempre l’Ospite d’Onore fra loro.

Gli indiani avrebbero potuto raccontare tantissime cose all’altra gente della Terra. Ma c’è il problema che sono pochi quelli che li ascoltano.

… Adesso la situazione è tale che Io non posso affidare la completezza delle Mie conoscenze a nessuno, a parte di voi. Perché voi avete la completezza, le vedute ampie e la profondità della penetrazione in Me.

Per questo Io vi ho affidato proprio questa parte del servizio spirituale dal Nome Mio sulla Terra.

Ogni passo di questo grande impegno deve essere fatto con il Mio aiuto e Ognuno di Noi. Dovete essere consapevoli e rendervi conto della grande importanza e serietà di questa tappa del vostro servizio sulla Terra! Voi avete una grossa responsabilità! E tutto quello che state facendo deve essere fatto in modo responsabile, rigoroso e solenne!

Ricordate Atlantide? Dio ha un progetto analogo che sta partendo adesso sulla Terra: far ritornare in vita le conoscenze antiche, quelle degli Atlantidei, tramite voi Miei cari! Voi siete per Me la Mia piccola Atlantide!

L’intenzione del Creatore è, come il fiume che a primavera straripa, riempire e fare assorbire queste conoscenze alla popolazione della Terra.

Vi ordino di non dimenticare mai l’importanza della responsabilità di questo compito che vi è stato dato: fare ritornare in vita le antiche conoscenze supreme che partono direttamente dal Creatore!

Vi ordino di crescere personalmente mettendo le radici in Me! E vivere secondo l’immagine degli Atlantidei che tengono la Terra sulle loro spalle. Proprio così, vi propongo di portare sulle vostre spalle tutto il peso delle conoscenze sacre che sono state destinate a tutti gli abitanti della Terra.

– Thoth ci racconti, per favore, della Tua vita ad Atlantide!

– Questo accadeva molti secoli fa, all’alba della civiltà, in quei tempi lontani dei quali l’umanità non sa quasi niente.

Atlantide! Bellissima! Atlantide è la Mia terra natale, dove Io sono nato e cresciuto!

In quei tempi sulle isole d’Atlantide abitava una civiltà che era molto avanzata nella tecnologia. Per esempio, loro avevano il sistema dell’approvvigionamento dell’acqua nelle case.

Gli Atlantidei avevano anche le vere conoscenze del senso della vita: dell’avvicinamento a Dio, all’Unico Inizio Divino. E proprio sulla base di queste idee era fondata la vita della società. L’insegnamento delle conoscenze sull’ordinamento della creazione del mondo e sul posto dell’uomo in essa, su come si costruiscono i destini della gente e sul modo giusto di vivere. Tutto ciò faceva naturalmente parte del sistema dell’istruzione.

La vita spirituale della società degli atlantidei era amministrata dagli iniziati supremi; loro trasmettevano le verità che attingevano direttamente da Dio.

Gli atlantidei erano persone semplici e come tali vivevano, non erano affatto degli dei. La loro vita non era spensierata. Come gli altri popoli della Terra, essi dovevano lavorare per vivere.

La maggior parte dei problemi che avevano loro erano gli stessi che aveva qualunque altra società umana.

Ma il patrimonio della loro civiltà era l’insegnamento del vero scopo della vita, considerato la base su cui si fondava la loro società. E anche se erano semplici “mortali” nella loro vita e nella loro visione del mondo vi era una reale componente Divina.

… La Mia istruzione cominciò in una delle scuole spirituali d’Atlantide. Io ero molto giovane, cominciavo appena a scoprire questo bellissimo meraviglioso mondo.

Il processo d’istruzione iniziale durava per anni. Gli allievi dovevano prima di tutto acquisire l’esperienza dell’autoregolazione psichica, il controllo dei propri stati emozionali. Contemporaneamente si riceveva ampio materiale teorico.

Questo, però, era soltanto il gradino iniziale che in tanti potevano raggiungere. Per la maggioranza l’istruzione finiva qui e soltanto pochi erano scelti dai maestri per la successiva istruzione. Questo corso iniziale permetteva di trovare fra tutte le anime quelle che erano promettenti e idonee al veloce successivo avanzamento.

Io ero uno di quelli: un giovanotto che passionalmente desiderava di acquisire quegli alti livelli dello sviluppo spirituale ai quali sono riusciti ad arrivare i maestri della nostra società.

Ma la selezione per quell’istruzione era molto severa. I candidati erano sottoposti necessariamente al controllo della loro stabilità e costanza nel procedimento di questo Cammino.

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Toth ed il suo Libro Segreto contenente un’antichissima sapienza sono ancora un mistero tutto da svelare dell’antico Egitto.


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LA SINDROME DI TOTH
di Vittorio Di Cesare


Uscendo dalla strada principale di Mallawi, un piccolo paese dell’Alto Egitto, ad otto chilometri e mezzo s’incontra il villaggio di El-Ashmunein, l’antichissimo centro sacro di Khmunu, la capitale del XV Nomo egizio, l’Hermopolis dei Greci. Si è già nel deserto e la sabbia avviluppa i pochi resti dei monumenti sopravvissuti come una coltre spessa dominata dai contrafforti rocciosi dello Gebel. Un tempo l’acqua incanalata dal vicino Nilo teneva a bada l’aridità e boschetti di alberi di tamerici e palme ombreggiavano questo importante centro dedicato al dio-luna Toth, il Guaritore, lo Scriba degli Dei, l’inventore della scrittura, della matematica e del calendario, il più Saggio tra le divinità egizie creatrici.

Toth aveva fama di guaritore poiché aveva curato gli dei Horo e Seth dopo il loro combattimento nel quale si erano letteralmente fatti a pezzi. I Testi delle Piramidi raccontano che la contesa avvenne proprio ad Hermopoli, dove l’Egitto fu spartito tra le due divinità sotto il giudizio di Toth. Per questo motivo la città divenne un importante centro culturale e religioso del dio-luna dal volto di ibis o di scimmia, raffigurato anche in una delle quattro coppie dell’Ogdoade. I

l nome della città Khmunu significava, infatti, la città degli Otto, il luogo dove il sole, si diceva, era sorto per la prima volta e dove il creato aveva preso avvio.

Quale scriba degli dei Toth segnava il nome di ogni nuovo faraone sulle foglie di un albero sacro che cresceva dentro vasche circolari in mattoni nella «pianura delle tamerici».

Mura spesse quindici metri delimitavano il tempio all’interno del quale c’erano due grandi statue del dio Toth sotto forma di babbuino, un animale la cui espressione umana ricorda lo stato primordiale dell’uomo agli albori della sua evoluzione, prima in altre parole che una scintilla divina lo trasformasse.

Toth era ritenuto così importante che il faraone Amenofi III fece incidere su queste statue il suo cartiglio reale quasi a porre l’accento che il dio gli apparteneva di diritto conferendo al sovrano gli stessi attributi divini di saggezza e sapienza infiniti.

Stranamente, più degli altri dei, Toth fu blandito ed eletto protettore dell’umanità sofferente, continuando insomma ad esercitare una sottile influenza anche quando l’importanza delle altre divinità egizie furono eclissate dall’Ellenismo e poi dal Cristianesimo.

In epoca copta la figura di Toth fu trasformata in un temibile mago, ed infine nell’»Ermete Trimegisto» della tradizione esoterica alessandrina.

LA CASA DELLA VITA

Ad El-Ashmunein del tempio di Toth oggi non resta nulla. Le sue pietre furono utilizzate per far calce ed i monumenti abbattuti e dispersi. Restano quindi poche rovine spazzate dal vento e arroventate dal sole. Da qualche parte sotto la sabbia potrebbe nascondersi però la stanza segreta che un tempo conteneva la celebre biblioteca del santuario.

La tradizione egizia sosteneva, infatti, che il dio dal volto d’ibis, inventore dei geroglifici, aveva compilato un libro contenente la base di ogni sapere: il mitico e potente «Libro di Toth». È evidente che questo libro andava custodito gelosamente.

Il papiro di Toth, come tutti i papiri egizi importanti, era conservato nella biblioteca segreta del tempio di Hermopolis, ovvero nella «Casa della Vita » (in egizio «Per-ankh»).

Ogni tempio, da Karnak a Luxor ad Abydo, possedeva una simile biblioteca di libri sacri. Nel Tempio di Edfu, nell’Alto Egitto, costruito tra il 237 e il 57 a.C. in onore del dio Horus, si può ancora visitare una di queste «Sale dei Libri». In una nicchia-biblioteca sono ancora visibili i geroglifici che indicano i nomi di 37 libri sacri oggi perduti. Erano opere che servivano a respingere le forze del male, i demoni, i rettili ed i leoni, e lo si capisce dagli stessi titoli, quali «Conduzione del Tempio», il «Libro del Malocchio» e quello del «Ritorno periodico del Sole». C’era anche una specie di atlante geografico per conoscere ogni luogo della Terra. Insomma, tutta la conoscenza di Toth era distillata in quel documento che nel 200 d.C. l’imperatore Settimio Severo ordinò di racchiudere nella tomba di Alessandro Magno. Fu una decisione strana che si potrebbe spiegare con la capacità di questo papiro di combinare guai: cosa di cui esiste un’abbondante documentazione.

Il «Papiro Westcar», un manoscritto redatto tra la XVI o XVII dinastia, trovato da Miss Westcar, l’inglese che lo portò dall’Egitto, racconta della ricerca condotta da Cheope per trovare «qualcosa» appartenuto al tempio di Toth ed del suo duplice aspetto che, come recita una enigmatica formula del papiro Westcar (la 733), lo definisce come un «serpente notturno che attacca la notte».

Toth, in effetti, era figlio di Aner, nome che in egizio significa pietra, e come tale definito come una entità «malvagia», «venuta dalla divinità» caduta sulla Terra. Quale significato nascondono mai queste parole?

Perché, ad un certo punto della storia egiziana, Toth è citato come colui che possiede i segreti della «Tavola di Smeraldo»? Il misterioso libro era inciso sulla pietra?

Di certo la pericolosità del Libro di Toth era nota nell’antichità, tant’è vero che in un papiro tradotto a Parigi nel 1868, si narra di una congiura di corte terminata con la distruzione di quello stesso Libro che era servito ad ispirarla.

Con l’aiuto delle sue formule magiche alcuni cortigiani cospirarono contro il faraone il quale, scampato miracolosamente al pericolo, dette ordine di giustiziare i ribelli e di bruciare ogni copia di quell’esecrato testo per evitare che altri tentassero di usarne la magia.

La stele di Metternich ricorda invece come fu lo stesso Toth a distruggere il suo papiro ritenendolo pericoloso.

LA STORIA DI SETNE

Un’altra citazione del Libro di Toth è riportata in un papiro rinvenuto nel 1864 a Deir el Medina, in Egitto, durante uno scavo archeologico. Nella tomba di un monaco copto vi erano dei manoscritti di epoca egizia conservati in un cofano di legno.

Probabilmente i confratelli del morto, ritenendo quei papiri pericolosi per la fede, li avevano sepolti con il loro proprietario, l’unico capace di leggerne il contenuto.

Il papiro, conservato oggi nel Museo del Cairo, racconta la storia di un altro papiro in cui si narra la storia di Setne, figlio del faraone Ramsete II, collezionista di testi antichi, il quale per entrare in possesso del Libro di Toth lo rubò da una tomba di Menfi attirando su di sé una terribile maledizione.

«Setne – diceva il manoscritto – trovò una pietra che subito alzò, e che nascondeva l’entrata della tomba. La tomba splendeva della luce che usciva dal libro e là stava il mago Naneferptah con sua moglie Ihuret e suo figlio, perché il loro Doppio era con lui grazie al potere del libro di Toth. (…) Il libro di cui ti parlo é in mezzo alle acque di Copto, dentro uno scrigno di ferro; lo scrigno di ferro é dentro uno scrigno di rame e lo scrigno di rame é dentro uno scrigno di legno (…) Ma tutto intorno agli scrigni per dodicimila cubiti vi sono serpenti, scorpioni e rettili d’ogni specie, compreso un serpente di eternità arrotolato intorno agli scrigni.»

Setne prese in mano quel libro e vi lesse un incantesimo per «…incantare il Cielo, la Terra, l’Oltretomba, i monti e i mari, e seppi tutto quello che dicevano gli uccelli del cielo e i pesci del mare e le bestie delle montagne».

Purtroppo una maledizione terribile colpì tutta la famiglia dell’incauto stregone. Si cercò di rimediare rimettendo nella tomba il libro ma Setne, tredici suoi fratelli e molti altri parenti morirono uccisi dagli spiriti. Sopravvisse Merenptah che ereditò il regno.

LA RICERCA CONTINUA

Il culto di Toth si diffuse in tutto il Mediterraneo, specie nella vicina Cartagine fenicia. Qui, nel tempio sulla collina di Byrsa, dov’è oggi il Museo del Bardo, fu costruito un tempio al dio lunare Eshmoun, equivalente di Toth, a sua volta protettore della cultura e dell’intelletto.

Il tempio sorgeva poco distante dal porto, costruito, a detta di qualcuno, rispecchiando le proporzioni della mitica Atlantide, protetta, come il tempio egizio di Hermopolis, da una cinta muraria più interna rispetto a quella che circondava Cartagine. Anche qui, nelle cripte segrete del tempio, erano depositati migliaia di rotoli sacri scritti dalla stessa mano di Thoth che aveva insegnato agli uomini a «…calcolare il tempo, gli anni ed i segreti della magia».

I fondatori di Cartagine fecero copie dei papiri di Thoth, più tardi diventato Ermete Trimegisto, il «tre volte grande «, in quanto col tempo il suo culto si diffuse nelle più importanti città del Mediterraneo.

La biblioteca di Eshmoun a Cartagine era paragonabile a quella di Alessandria, di Pergamo, di Siracusa, di Atene, città che con i loro traffici marittimi diffusero in tutto il mondo antico culto e cultura di questa divinità.

La speranza di trovare il Libro di Toth, o una delle sue copie, viaggia ancora nel tempo. Promettendo insegnamenti, iniziazioni, apocalissi, come tutti i libri misteriosi continua a suggestionare gli uomini in ogni tempo.

L’importanza di questo testo doveva essere davvero grande, tanto che i Berberi pretendevano da Roma i Libri Punici, già contenuti nel tempio di Baal Ammone a Cartagine (Libro di Toth compreso), in cambio dell’aiuto per sconfiggere la potenza africana.

C’è poi chi si domanda perché Cleopatra richiedesse insistentemente a Pergamo alcuni misteriosi papiri per sostituirli a quelli perduti nell’incendio della Biblioteca di Alessandria.

Ci si arrovella ancora, infine, per capire che cos’era il libro di Juba II, sovrano della Mauritania nonché geografo e naturalista citato più volte da Plinio il Vecchio, nel quale erano scritte occulte rivelazioni tratte da quel misterioso quanto antichissimo testo contenente le conoscenze geografiche del mondo antico, inclusa la posizione di Atlantide…

Relazione presentata al 2 Simposio Mondiale sulle origini ignote della civiltà e gli anacronismi storico-archeologici

S. Marino, 22-23 Settembre 2001


Thot e le Tavole smeraldine

Thoth è un Sacerdote Re Atlantideo, che fondò una colonia nell’antico Egitto dopo l’inabissamento della sua madre patria. Egli fu il fondatore della Grande Piramide di Giza, erroneamente attribuita a Cheope. Vi incorporò la sua conoscenza dell’antica saggezza e sicuramente anche arcaiche testimonianze e metodologie dell’antica Atlantide.

Per circa 16.000 anni governò l’antica stirpe egiziana, approssimativamente dal 50.000 a.C. al 36.000 a.C.

A quel tempo l’antica stirpe barbara, fra i quali egli ed i suoi seguaci si erano inseriti, fu portata ad un alto grado di civiltà.

Thoth era un immortale, in altre parole aveva vinto la morte, morendo soltanto quando voleva ed anche allora non in maniera ordinaria.

La sua grande saggezza lo rese governatore di varie colonie atlantidee, incluse quelle del Sud e del Centro America.

Quando arrivò per lui il momento di lasciare l’Egitto, edificò la Grande Piramide sopra l’entrata delle Grandi Sale di Amenti, vi collocò le sue testimonianze, e nominò custodi dei suoi segreti i più eminenti tra la sua gente. Più tardi i discendenti di questi custodi divennero sacerdoti della piramide, mentre Thoth fu divinizzato “Dio di Saggezza”, ed “il Testimone”, da coloro che vissero nell’epoca oscura che seguì il suo trapasso. Nella leggenda, le Sale di Amenti divennero l’oltretomba, le Sale degli Dei, dove l’anima si trasferisce, dopo la morte, per il giudizio.

Nelle epoche successive, lo spirito di Thoth si incarnò nei corpi di altri uomini, come descritto nelle Tavole. In questo modo ritornò tre volte, l’ultima volta come Hermes, “il tre volte nato”. In quest’ultima incarnazione lasciò gli scritti noti agli occultisti moderni come le Tavole di Smeraldo, un’antologia, più tarda e meno remota, di antichi misteri.

Le Tavole tradotte in questo testo sono dieci e furono lasciate nella Grande Piramide in custodia ai sacerdoti della Piramide. Le prime dieci Tavole sono divise per comodità in tredici parti. Le altre due Tavole, le ultime, sono così importanti e lungimiranti nel loro significato che al momento è stato proibito rivelarne il contenuto al mondo intero [1]. Tuttavia, in quelle qui contenute, vi sono segreti che proveranno al vero studioso il loro inestimabile valore. È necessario leggerle non una volta, ma centinaia di volte, perché solo così può esserne compreso il vero significato contenuto. Una lettura casuale fornirà ispirazioni affascinanti, ma uno studio più attento aprirà varchi di saggezza al ricercatore.

Adesso un accenno di come questi potenti segreti furono rivelati all’uomo moderno dopo essere stati nascosti per così lungo tempo.

Circa 1300 anni prima di Cristo, l’Egitto, l’antico Khem, era in rivolta, e molte delegazioni di sacerdoti furono mandate in altre parti del mondo. Fra questi alcuni Sacerdoti della Piramide portarono con sé le Tavole di Smeraldo come talismano per esercitare la loro autorità su sacerdoti meno evoluti, discendenti da razze di altre colonie atlantidee. Le Tavole furono concepite come leggenda per conferire autorità al detentore da parte di Thoth.

Il particolare gruppo di sacerdoti possessori delle Tavole emigrò in Sud America dove trovò una stirpe fiorente, i Maya, che ricordava molto dell’antica saggezza. I sacerdoti s’insediarono e rimasero con loro. Nel decimo secolo, i Maya si stabilirono completamente nello Yucatan, e le Tavole furono riposte sotto l’altare di uno dei più grandi templi del Dio del Sole. Dopo la conquista dei Maya da parte degli Spagnoli, le città furono abbandonate ed i tesori dei templi dimenticati.

Va detto che la Grande Piramide d’Egitto è stata, ed è ancora, un Tempio d’iniziazione ai misteri. In questa furono iniziati Gesù, Salomone, Apollonio ed altri.

L’autore, [Maurice Doreal N.d.T.] (legato alla “Grande Loggia Bianca” operante anche con il Sacerdozio della Piramide), fu istruito a recuperare e restituire alla Grande Piramide le antiche Tavole. Eseguì il suo compito in seguito a vari avvenimenti non descritti qui. Prima di restituirle, gli fu dato il permesso di tradurle e di tenere una copia della saggezza incisa sulle Tavole.

Questo avvenne nel 1925, e soltanto recentemente è stato consentito di pubblicarne una parte. Ci si aspetta che in molti le screditino. Ciononostante il vero studioso saprà leggere tra le righe e conseguirà la saggezza. Se in voi c’è Luce, la Luce che è incisa in queste Tavole vi risponderà.

Riguardo alla loro forma fisica si tratta di dodici Tavole di smeraldo verde, composte di una sostanza creata per trasformazione alchemica. Sono indistruttibili, resistenti a tutti gli elementi e sostanze. In effetti, la loro struttura atomica e molecolare è fissa, non è mai mutata, perciò eludono la Legge materiale della ionizzazione. Sulle Tavole sono incisi i caratteri nell’antico linguaggio Atlantideo: sono caratteri che rispondono alle onde sintonizzate del pensiero, liberando la vibrazione mentale collegata alla mente del lettore. Le Tavole sono tenute insieme da strisce di amalgama colorata d’oro fissate ad una bacchetta dello stesso materiale. La saggezza ivi contenuta è il fondamento di antichi misteri. Per chi le leggerà con occhi e mente aperti la saggezza aumenterà di cento volte.

Tratto da

La Visione di Ermete

La «Visione di Ermete», scritto attribuito ad Ermete Trimegisto e giunto fino a noi col titolo «Il Pimandro, ossia l’intelligenza suprema che si rivela e parla».

Vi si narra di come un giorno, mentre era in meditazione, ad Ermete comparve un essere immenso che si presentò a lui dicendo:

«Io sono Pimandro, l’Intelligenza suprema» e subito egli ebbe una visione prodigiosa del Tutto.

«Ascolta: quello che in te vede e intende è il Verbo, la parola di Dio; l’intelligenza è il Dio Padre. Essi non sono separati poichè l’unione è la loro vita.» E ancora: «Comprendi dunque la luce e conoscila».

«A queste parole – prosegue Ermete – egli mi fissò a lungo ed io tremai nel guardarlo. E ad un cenno di lui vidi nel mio pensiero la luce e le sue potenze innumerevoli, il mondo infinito prodursi e il fuoco, mantenuto da una forza immensa, arrivare al suo equilibrio. Ecco quel che compresi guardando attraverso la parola di Pimandro».

Questa esperienza fu all’origine della conoscenza di Ermete, che egli testimoniò, sicchè di lui fu detto:

«Ermete vide la totalità delle cose e, vistala, comprese; e con la comprensione acquisì la forza di testimoniare e rivelare. Mise per iscritto il suo pensiero e occultò gran parte dei suoi scritti, a volte saggiamente tacendo, a volte parlando, così che in avvenire il mondo continuasse a cercare queste cose. E, comandato agli dei suoi fratelli di fargli da corteo, ascese alle stelle».

Thot, l’intelligenza cosmica

Thoth: Divinità egiziana, con centro di culto ad Hermopolis Magna, capitale dell’Alto Egitto. Patrono delle scienze ed inventore della scrittura geroglifica (v.), era considerato Demiurgo dell’universo mediante la parola, che concretizzò quattro coppie divine costituenti l’Ogdoade ermopolitana. Raffigurato con corpo umano e testa di ibis, è presente nella scena della psicostasia (v.) mentre controlla il peso del cuore del defunto.

Sposo di Maat(v.), fu arbitro della contesa tra HorusSeth nella lotta per la successione di Osiride (v.). É la chiave di volta dell’edificio faraonico. Definito Grande antenato venuto dal paese di Punt, insegnò la scrittura agli abitanti di Kemit, consentendo il loro passaggio dalla preistoria alla civiltà.

Il calamo di T. codifica il tempo, registra gli annali del doppio Paese, scrive la storia e le leggende, apre le strade dell’aldilà e dissimula i grandi segreti dietro i simboli. Questo dio potente prende le sembianze dell’ibis bianco e nero, della scimmia amadriade dai ritmi lunari e del triangolo equilatero nelle scuole dei Misteri che egli regge. Frequenta le cripte dei templi, e nulla insegna a quanti osano penetrarvi, ma svela loro la quintessenza del Mistero, le leggi che governano i mondi e gli enigmi dello stagno di fuoco. Egli apre la bocca per concedere la vita.

Il dio T. ama solo i silenziosi, che sanno attendere anni prima di accedere nel suo tempio di Chmunu-Hermopolis Magna, dove i suoi scritti riposano in una cripta, sotto un grande blocco di purissimo lapislazzuli. «T. è dietro di me quando diventa scuro», mormora il sovrano Tutmosi a suo figlio, che compone inni per lui. «T. che calma l’Ujat, grande ciarlone, Aton d’argento, Augusto che governa questa terra, che giudica per suo padre Ra, signore della vita, Toro delle stelle, protettore delle parole divine».

Il dio T. personifica l’Intelligenza cosmica, che dona la luce spirituale, l’Intelligenza pura al di sopra del mondo. Assimilato dai Greci ad Hermes (v.) e dai latini a Mercurio (v.), in epoca ellenistica fu trasformato in Ermete Trismegisto, avendo enorme fortuna nella letteratura originata dalla dottrina dal suo nome definita ermetica. «Io sono Thoth, primogenito di Ra, che ha formato Atum, nato da Khepri. Sono sceso sulla terra con i segreti dell’orizzonte» (Testo dei Mammisi di Edfu).